Finora a Rignano Garganico non vi sono state campagne di scavo sistematiche, ma solo ritrovamenti casuali e sporadici, tutti segnalati alla Sovrintendenza Archeologica della Puglia. In questo servizio parliamo di rinvenimenti risalenti al Neolitico e all'Età dei Metalli, la nuova età della pietra.
A partire dagli Anni '60, studiosi di Scienze Paleolitiche hanno cominciato a "scandagliare" il territorio comunale di Rignano Garganico, riportando alla luce migliaia e migliaia di reperti che si riferiscono ad un arco di tempo lunghissimo, che va dai 500.000 agli 11.000 anni da oggi. Tralasciando i siti di Palombara e Grotta Spagnoli, dove pure si sono riscontrati reperti coevi di una certa importanza, ci soffermeremo sul giacimento preistoria di Grotta Paglicci.
La ricerca storica su Rignano Garganico, a differenza di altri centri abitati del Promontorio, resta ancora lacunosa ed oscura, o meglio, si direbbe al punto di partenza. Tutto ciò non tanto perché "l'archeologia non lo dice e la storiografia tace", come giustamente asserisce lo storico francescano Padre Doroteo Forte, ma soprattutto perché nessun altro, né prima, né dopo questo autore, a parte Antonio Cappelli, si è occupato mai e a fondo di decifrare e di documentare il passato della cittadina, nonostante le vistose ed antiche tracce che pure presenta.
Della venuta di padre Pio a Rignano e del suo rapporto particolare con Don Pietro Ricci se ne parla chiaramente in una delle lettere indirizzate a quest’ultimo. Precisamente in quella dell’11 maggio 1917. In essa ad un certo punto c’è scritto testualmente: “Ieri sera al mio ritorno da costì mi giunse un telegramma del p. provinciale che mi notificava che il reverendissimo padre generalemi accordava l’ubbidienza per accompagnare la sorella aRoma. Immaginatevi il mio contento. Veramente questo giorno fu una continua indigestione di consolazione. Viva Gesù!".
Tra le tante vicende che hanno interessato, direttamente o indirettamente, la figura e la vita di Padre Pio da Pietrelcina, ce n'è una assolutamente inedita: una storia inverosimile, fatta di strane fragranze e di incredibili lievitazioni. Ci troviamo intorno al terzo decennio del nostro secolo. A Rignano Garganico vengono portati da Napoli i resti di una presunta martire, Santa Vittoria, le cui origini sono tuttora ignote.
Lo scheletro di Santa Vittoria, conservato attualmente presso la Chiesa Matrice di Rignano Garganico, sta facendo discutere ancora di sé a distanza di quasi 90 anni dalla sua traslazione in paese.